Rete Oncologica Campana, il lavoro di squadra migliora le cure

Collaborazione e comunicazione per garantire una sanità migliore, in grado di aiutare sempre di più i pazienti. Su questo invito si è concluso il corso di Chirurgia Laparoscopica Avanzata, tenutosi presso l’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, diretto dal Roberto Sanseverino, che è a capo del Dipartimento di Chirurgia e Urologia dell’Asl di Salerno. Un corso tenutosi con una formula a dir poco accattivante per gli esperti: due giorni di full immersion nella chirurgia laparoscopica e robotica 3D, venendo a contatto con le tecniche più avanzate del momento opportunamente illustrate da scienziati provenienti da tutta Europa che hanno colto l’occasione per confrontarsi con gli esperti nostrani.

«L’altissima specializzazione nelle nuove tecniche – spiega Sanseverino – rende sempre più necessari corsi come quello che organizzo annualmente. Un’occasione di confronto tra specialisti provenienti da tutta Europa. Confronto che si rende a mio avviso necessario per raggiungere nuovi traguardi nelle cure a tutto vantaggio dei pazienti, che vedono i tempi di ricovero post operatorio dimezzarsi, a favore di un recupero della qualità della vita sempre superiore».

A destare particolare interesse quest’anno è stata la presentazione della nascente Roc, la Rete Oncologica Campana, il cui referente scientifico è Sandro Pignata, mentre la cabina di regia è gestita da Antonella Guida delegata della Regione Campania. Si tratta di un’organizzazione che serve a gestire le cure oncologiche, diagnosi e trattamenti medici chirurgici o radioterapici e le cure simultanee ad esempio quelle antidolorifiche. In sostanza il medico inserisce il paziente nel sistema e una volta “preso in carico” dal team multidisciplinare, è affidato a un case manager , che lo indirizza su come seguire le procedure più corrette per il suo caso. I centri di riferimento, poi, si chiamano Corp e sono le Aziende Ospedaliere mentre i Corpus sono le Aziende Ospedaliere Universitarie di Napoli e Salerno e il Pascale.

Il tutto si muove sull’onda di questi gruppi oncologici multidisciplinari. Team formati dall’oncologo, dal chirurgo e dal radioterapista che si incontrano periodicamente proprio per confrontarsi su casi presi in carico anche con il supporto di specialisti diversi a seconda del momento e delle esigenze del paziente. L’idea è che lavorando in team si è potenzialmente in grado di seguire a 360° i pazienti. E nel migliore dei modi tanto che nella Roc sono inseriti solitamente i centri riconosciuti come eccellenti, grazie alle percentuali di riuscita dei trattamenti erogati.

«Di questa rete fa parte anche il Centro uro-oncologico di Nocera Inferiore – racconta Sanseverino che dirige per l’appunto questo stesso centro – dove, lo scorso marzo ad esempio, è stata eseguita l’asportazione di diverse masse retro-peritoneali particolarmente voluminose in un giovane di 29 anni». Il paziente in questione è stato seguito in particolare dall’equipe del reparto di urologia ma è stato al centro di una fitta e riuscita rete di collaborazioni di tutta l’azienda sanitaria salernitana. «Il ragazzo – spiega Sanseverino – è stato preso in carico dall’Uo di Oncologia medica di Pagani che ha effettuato la diagnosi e i primissimi cicli di chemioterapia sistemica. E solo dopo c’è stato l’intervento chirurgico reso possibile grazie alla collaborazione con il servizio di anestesia e rianimazione, e a quella del servizio trasfusionale che ha garantito la scorta ematica necessaria ad effettuare un intervento così complesso. Senza dimenticare la collaborazione del direttore dell’Uo di Chirurgia Vascolare dell’Ospedale del Mare, Gennaro Vigliotti, ovviamente. Ad ogni modo il paziente è attualmente in buone condizioni sebbene il suo percorso di cura non sia ancora terminato. Ma detto ciò questa è la dimostrazione di come, pur nelle difficoltà il lavoro di squadra e la collaborazione può garantire risultati eccellenti».