Padula: il 30 novembre il convegno “I big killer e la rete oncologica campana”

Si intitola “I big killer e la rete oncologica campana” il convegno in programma il 30 novembre dalle 8:30 nella nuova sala conferenze della Certosa di San Lorenzo a Padula, organizzato dalla Casa di Cura “Clinica Cobellis” di Vallo della Lucania in collaborazione con l’Ente di alta formazione FOSAPA s.r.l., Formazione Salernitana per la Pubblica Amministrazione di Teggiano.

L’evento, promosso nell’ambito della realizzazione della rete oncologica campana, rappresenta un primo momento di presentazione, agli addetti ai lavori ed alla società civile, di un modello organizzativo basato su percorsi oncologici accreditati da norme regionali e nazionali, per affrontare in modo moderno e professionale, facendo rete sul territorio, tutte le problematiche che ruotano intorno alla diagnosi precoce e soprattutto alla terapia delle neoplasie della mammella, colon rettali, epatobiliopancreatiche e vescico-prostatiche.

Il convegno prevede una prima sessione sul tema “La multidisciplinarietà in oncologia. Il medico di famiglia, le istituzioni, l’informazione, la team manager” e una seconda sessione sulla “Diagnosi precoce e la programmazione terapeutica multidisciplinare“.


Ogni sessione prevede un primo intervento dedicato alle ultime innovazioni tecnologiche che permettono un anticipo diagnostico superiore alle metodiche tradizionali e un aggiornamento sui nuovi devices che consentono un trattamento chirurgico meno invasivo e sempre più mirato della neoplasia stessa.

Il secondo relatore tratterà tutte le novità che la ricerca in campo oncologico medico ha realizzato finora e sempre più permetterà nel futuro: un trattamento estremamente personalizzato della neoplasia stessa con farmaci intelligenti e con minimi e effetti collaterali. Questo è il filo conduttore che seguirà la faculty, sempre nell’ottica di un trattamento multidisciplinare del cancro che rappresenta il vero ed unico end point da perseguire nell’approccio a tutte le neoplasie, al fine poi di bloccare il vero cancro, ancora presente nel nostro territorio, quello della migrazione sanitaria.